Rappresentare i consumatori, non offrendo attività e servizi, bensì interloquendo con la politica e le istituzioni, mediante professionisti associati con altissime competenze: questa è la mission di Consumerismo, presieduta da Luigi Gabriele, una delle associazioni protagoniste della nostra terza Convention annuale, il prossimo 21 novembre
Mai come nell’ultimo periodo, nel linguaggio quotidiano è tornato a sentirsi costantemente il prefisso “caro-”: carobenzina, carobollette, caroprezzi… I dati lo confermano: nelle scelte di spesa, gli italiani hanno ridotto del 4,5% le quantità di prodotti alimentari acquistate, secondo quanto riportato dai dati Istat relativi al periodo gennaio-agosto 2023, rispetto al 2022.
Riguardo al settore delle utilities, anche in previsione del passaggio definitivo al mercato libero previsto per il 10 gennaio 2024, i dati sono preoccupanti: secondo lo studio dell\’Unione nazionale consumatori, che ha elaborato i dati Istat, da dicembre 2021 ad agosto 2023, il gas del mercato
tutelato è sceso del 15,6%, quello del libero è salito del 48,8%, la luce del tutelato è finora diminuita dell\’8,8%, quella del libero è decollata del 74,4%.
Una situazione che metterebbe in ginocchio milioni di famiglie e aziende, già in estrema difficoltà; ragione per cui le associazioni a tutela dei consumatori si stanno battendo per una proroga del mercato tutelato.
Assium insieme ad associazioni come quella di Consumerismo, porta avanti battaglie per la tutela del consumatore esponendosi in prima linea, come accaduto a luglio quando abbiamo denunciato il furto illecito di dati dal SII e firmato una interpellanza parlamentare che proprio nelle scorse
settimane ha portato i primi frutti. Tra i firmatari, vi era Luigi Gabriele, Presidente di Consumerismo e in quell’occasione anche moderatore dell’evento. Sarà anche uno dei protagonisti della nostra convention annuale il 21 novembre 2023 presso l’auditorium Confindustria di Bergamo.
Laureato in Scienze Politiche alla Sapienza, dopo diverse esperienze in aziende e presso la sua stessa Università, dal 2008 Gabriele si occupa di tutela del consumatore, presiedendo Consumerismo: un’associazione composta da esperti provenienti dalle istituzioni, dal mondo del lavoro e dal no profit, che operano insieme per perseguirne la mission primaria: essere la Lobby indipendente dei Consumatori. L’abbiamo intervistato per capire meglio cosa si intende con questo concetto e in che modo sono dalla parte dei consumatori.
Nella mission di Consumerismo, leggo che nascete con l\’intento di diventare la lobby dei consumatori. Nel vostro profilo di associazione, infatti c\’è scritto che desiderate introdurre in Italia un modello tipicamente anglosassone per la tutela dei Consumatori, utilizzando le normative europee e internazionali. Ovvero? Come si traduce questo intento nella pratica? Un modello del genere nel nostro Paese è possibile?
«In Italia vige un modello di associazionismo, che ha un’impronta sociale: le associazioni pro consumatori, gli stessi Sindacati, offrono anche servizi al cittadino. Noi cerchiamo di tutelare il consumatore da un punto di vista politico-istituzionale: ovvero ci poniamo come interlocutori nei confronti delle istituzioni, cercando di aggregare i consumatori, utilizzando strumenti informativi e digitali, così da poterli trasformare in organizzazione di pressione. In quest’ambito, c’è un vuoto in Italia, che abbiamo cercato di colmare. Il nostro attivismo è ex ante: invece che curare il danno – la lamentela, la truffa, la denuncia -, cerchiamo di prevenirlo, facendoci portavoce, intermediari delle istanze dei consumatori direttamente con le istituzioni».
Chi si può associare a Consumerismo e quanti sono gli attuali iscritti?
«Abbiamo come associati centinaia di esperti del settore, professionisti con altissime competenze a livello politico. Come dicevo, noi non associamo i consumatori, ma chiunque possa rappresentarli e aiutarli, offrendo le proprie competenze su base volontaria. Il nostro è un attivismo politico e
istituzionale».
Quali sono i valori che l’hanno portata a diventare divulgatore, portavoce di migliaia di consumatori e Presidente di una associazione come Consumerismo?
«I valori che guidano il mio operato, come professionista e come persona, sono: etica, correttezza, lealtà, indipendenza, trasparenza. Tutti valori che eredito dalla mia storia personale e famigliare e che negli anni dell’Università, ho potuto solo che rafforzare, avendo la possibilità e la fortuna di
apprendere dai migliori docenti, veri e propri luminari, che mi hanno formato, oltre che istruito (Gabriele si è laureato in Scienze Politiche alla Sapienza di Roma, ndr). Questi valori sono come le stelle: dettano la rotta da seguire, riducendo al minimo la possibilità di perdersi».
Caroprezzi, truffe ai danni dei consumatori, diritti… L’abbiamo vista in tv e l’abbiamo sentita parlare alla radio degli strumenti di tutela del consumatore. Quali sono i settori ad alto rischio di truffa e che andrebbero maggiormente presidiati?
«Di sicuro quello delle truffe nel settore delle utenze (luce, gas, telefono), soprattutto nell’ambito dell’attivazione dei contratti a distanza: i truffatori cambiano ambito d’intervento in modo repentino, trovando sempre nuovi modi di celare la propria identità e con il mezzo telefonico, riescono a raggirare anche il cittadino più edotto. Figuriamoci con le fasce di cittadini più fragili, i quali spesso vengono truffati con prodotti finanziari o bancari inesistenti. Qui urge un pronto intervento».
A tal proposito, tra le tante battaglie portate avanti per i consumatori, ce n’è una che ha visto diverse associazioni tra cui Consumerismo e Assium unire le forze e richiedere a gran voce l’intervento delle istituzioni proprio contro il telemarketing illecito nel settore delle utilities. La battaglia è vinta o c’è ancora da fare?
«La battaglia è appena iniziata, c’è ancora tutto da fare: i dati sensibili sono da proteggere come fossero, anzi di più, dei lingotti d’oro, ma oggi sono proprio i primi a essere violati e depredati per via di sistemi di violazione della privacy sempre più sofisticati. Il telemarketing aggressivo va assolutamente regolamentato in modo rigido, io direi addirittura vietato per legge, visto che non si riescono a placare le disfunzioni a valle».
A proposito di unire le forze, lei sarà il moderatore di un talk molto atteso alla Convention Assium del 21 novembre. Il claim quest’anno è proprio \”L\’unione fa la forza. Insieme verso il futuro”, un motto che ha radici antichissime, ma che oggi più che mai acquista un senso rinnovato: alla luce della sua esperienza a fianco dei consumatori, e soprattutto in un settore complesso come quello delle utilities, in che modo si può e si deve realizzare l’energia che deriva da questo motto?
«L’attuale modello sociale ci porta a pensare che chi fa da sé, fa per tre. Ma non è così, anzi. Possiamo essere bravi da soli – competenti, determinati, conosciuti -, ma contro una squadra, il singolo perderà sempre. Quindi, unire le forze per un futuro davvero migliore è l’unica strada davvero e unicamente percorribile».
Oggi che le utilities continuano a essere una voce di spesa importante per aziende e famiglie, come possono i consumatori “difendersi” da questo caroprezzi inarrestabile? Esistono delle strategie che si possono adottare?
«Io insisto sulla riduzione degli sprechi, che è responsabilità di tutti, non solo verso l’ambiente, ma soprattutto verso il nostro portafogli. Nonostante la crisi, nonostante l’aumento dei prezzi, ancora oggi non abbiamo cura delle risorse a nostra disposizione: per fare un esempio, i dati dicono che il
30% di ciò che abbiamo nel frigo finisce puntualmente nella pattumiera. Allo stesso modo, i consumi elettrici potrebbero essere contenuti con piccoli accorgimenti quotidiani. Iniziamo da questo per cambiare le cose».
Per chiudere, Consumerismo ha una ricetta per la sostenibilità economica ed ecologica delle bollette dei consumatori?
«Riallacciandomi a quanto appena detto, se fino a pochi anni fa, energia elettrica e gas erano voci di spesa trascurabili, che incidevano dell’8% sul bilancio familiare, oggi dobbiamo prendere consapevolezza che non è più così, arrivando a pesare fino al 30%. Quindi, dobbiamo considerare le utenze al pari della spesa al supermercato: così come cerchiamo il prodotto migliore al minor prezzo possibile tra gli scaffali, così dobbiamo fare per le utenze. Il mio consiglio è quello di rivolgersi a dei professionisti in questo ambito, come i vostri Utility manager: specialisti che sanno come muoversi sul mercato con largo anticipo, e quindi sanno consigliarvi il fornitore migliore, calmierando la spesa. E poi, presto o tardi, tutti dovremo utilizzare le fonti rinnovabili: entrando a far parte di una comunità energetica, o in modo autonomo, ma i pannelli a energia solare o lo sfruttamento del fotovoltaico eolico sono il futuro. Iniziamo a entrare nell’ottica».
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