Raggiungere anche il più piccolo comune, redistribuire la ricchezza sul territorio, impiegare le maestranze presenti sul territorio: connessione non è solo un obiettivo professionale per EOLO Spa, ma una missione. Ecco la nostra intervista a Paolo Mutinelli, Head of Solutions & Go to Market di EOLO Wholesale, protagonista della nostra terza Convention annuale, il prossimo 21 novembre
«Inclusione significa che nessuno viene lasciato indietro, che tutti hanno le stesse possibilità». Di questo è convinto Paolo Mutinelli, Head of Solutions & Go to Market di EOLO SpA, operatore nazionale di telecomunicazioni, leader nel campo della banda ultra-larga per il mercato residenziale e delle imprese. Fondata nel 1999, questa società ha raggiunto il ruolo di riferimento di mercato, grazie all\’impegno condiviso con i propri partner, nel diffondere, specialmente in territori rurali e nei piccoli comuni, soluzioni professionali ad alto contenuto tecnologico. Oggi infatti, con la propria rete a banda ultra-larga, EOLO raggiunge più di 7 mila comuni in tutta Italia.
Paolo Mutinelli sarà uno dei protagonisti della nostra convention annuale dal titolo “L’UNIONE FA LA FORZA. INSIEME VERSO IL FUTURO”, che si svolgerà il 21 novembre presso il Kilometro rosso di Bergamo. Il suo intervento spiegherà come la digitalizzazione a favore dell’inclusione sarà la vera sfida del futuro. E di come, a modo suo, EOLO può già rappresentare un modello da seguire come esempio.
Se dovesse pensare a una caratteristica – una soltanto -, che cosa differenzia EOLO Spa dai suoi competitors?
«La risposta è molto semplice: dopo aver cambiato il nostro statuto, diventando una Società Benefit nel 2021, cioè un innovativo modello di impresa che opera in modo responsabile, sostenibile e trasparente, a dicembre 2022 siamo stati la prima azienda italiana di telecomunicazioni ad aver ottenuto la certificazione B Corp. Questo vuol dire che siamo conformi ai più alti standard d’impatto sociale e ambientale e che il nostro business ha un effetto positivo sul territorio in cui operiamo. Non solo un occhio al profitto, ma soprattutto alla ricchezza che si genera e che viene redistribuita a cerchi concentrici sul territorio: questo per noi è ciò che più conta».
Tutto viaggia in Rete: informazioni, transazioni, voce, dati, insomma il business non può più fare a meno di essa. Gestire la Rete nel modo migliore, soprattutto se parliamo di aziende, diventa quindi una vera e propria necessità. In che modo EOLO facilita tutto questo?
«Il nostro obiettivo è continuare a garantire agli italiani il diritto alla connessione, portando Internet Ultraveloce nelle aree più svantaggiate, difficili da raggiungere e a rischio di spopolamento. Perché, quando si tratta di portare beneficio ai piccoli paesi, vogliamo fare la nostra parte.
Ci tengo a portare qualche dato a supporto: il recente studio “Fixed Wireless Access (FWA): opportunità strategica per lo sviluppo del Paese”, realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con EOLO, ha evidenziato che se tutte le province italiane raggiungessero un tasso di sottoscrizione alla Banda Ultra Larga pari a quello della provincia di Milano, il PIL crescerebbe del +3.5%, circa 69 miliardi di euro, mentre la produttività media per lavoratore aumenterebbe di 203 euro all’anno.
Non solo, il modello messo a punto da The European House Ambrosetti, che mette in relazione le performance di navigazione Internet di 1318 province e 270 regioni in tutta Europa, ha evidenziato che nel 57,7% delle province in cui la connessione superava la velocità di 100 Mbps, si aveva un tasso di natalità aziendale superiore al 10%, ovvero di nascita di nuove aziende sul territorio vs. le aziende che rimanevano attive; nelle aree con una velocità inferiore ai 30 Mbps, il numero delle province con tasso di natalità superiore al 10% scende al 10%».
Nel caso di EOLO, la vostra forza è la capillarità con cui avete raggiunto i più piccoli Comuni presenti sul territorio italiano, portando soluzioni professionali ad alto contenuto tecnologico. Il motto “l\’unione fa la forza” nel vostro caso ha coinciso e coincide con il fare Rete, in tutti i sensi?
«Al mille per mille. Per noi fare Rete, non significa solo costruirla, ma avvalerci delle maestranze e delle competenze sul territorio: se dobbiamo fare un’installazione in Campania ci rivolgeremo a uno dei nostri installatori certificati di quella zona, che la conosce meglio. Questo accresce le competenze, crea ricchezza ed è sostenibile per tutti. Non saremmo riusciti a raggiungere i risultati che abbiamo oggi, se avessimo accentrato tutto: nella sede centrale (a Busto Arsizio, in provincia di Varese, ndr) siamo in più di 200 (600 in tutta Italia), ma poi abbiamo più di 3600 partner commerciali e più di 3 mila installatori certificati distribuiti in tutta Italia. Certificati significa che devono seguire un percorso di formazione aziendale, a garanzia del servizio che andranno a offrire. Vogliamo avvalerci di persone che sanno fare, e che sanno fare con qualità».
“L\’unione fa la forza” è un motto che si basa anche e soprattutto sul valore dell\’inclusione: a oggi EOLO con la propria rete a banda ultra-larga, raggiunge oltre 7 mila comuni in tutta Italia. Quali sono le previsioni, i progetti per il futuro?
«Il nostro obiettivo è quello di sviluppare sempre più la rete wireless (FWA) perché al pari dell’FTTH, la tecnologia FWA può essere dispiegata per offrire velocità di navigazione a 1 Gbps grazie allo sfruttamento delle onde millimetriche al passaggio al 5G. Questa evoluzione in termini prestazionali consentirà anche di ottimizzare quelle situazioni post-Covid, come lo smart working, che hanno portato sempre più famiglie a utilizzare la Rete in modo continuativo».
Il telemarketing aggressivo e illecito è un fenomeno che nuoce anche e soprattutto al settore connettività e TLC, andando a inficiare il rapporto di fiducia tra fornitore e cliente finale: su quali valori occorre lavorare per ripristinare questo legame necessario?
«Il telemarketing per me è sinonimo di un approccio mordi e fuggi: ti contatto, tento di fare la vendita, se non riesco a convincerti, passo al prossimo potenziale cliente. Punta sulla quantità. Ma mal si sposa con il concetto di servizio, che invece presuppone un rapporto di media-lunga durata. Ecco che l’approccio vincente è e sarà quello consulenziale, nel quale comprendi le necessità del cliente e fornisci la soluzione migliore per lui. Questo è l’approccio che ci guida nello scegliere i nostri partner commerciali e che al momento si rivela vincente: il tempo medio di relazione con i nostri clienti è superiore ai 7 anni».
Il vostro approccio, ma anche il nostro di Assium. Perché oggi che la connettività e la telefonia continuano a essere una voce di spesa importante per aziende e famiglie, come possono i consulenti come gli Utility manager certificati di Assium aiutare i consumatori finali a risparmiare? Ha delle strategie efficaci da suggerirci?
«Come già detto, l’approccio consulenziale è la chiave. Gli Utility Manager certificati, come quelli associati ad Assium, hanno un vantaggio notevole: avendo a portfolio più servizi, possono davvero fare una proposta ad hoc, cucita sulle esigenze del cliente, combinando il meglio di tutte le opzioni a disposizione. In questo modo, possono soddisfare il cliente sia lato economico, ma soprattutto da un punto di vista delle necessità. La bravura e la capacità qui sta nel tenere sempre sott’occhio la qualità di ciò che si va a proporre: ecco entrare in gioco la “formazione costante”, distintiva dell’Utility Manager certificato e dell’accrescimento delle sue competenze».
Oggi è fondamentale che tutti gli attori di un medesimo settore remino insieme verso il futuro, senza più “farsi le scarpe”: nel settore delle TLC, come si può tradurre nel concreto la parola “insieme”?
«Quello che vedo nel nostro settore è che ogni operatore sta facendo del proprio meglio, ma c’è ancora molto da fare in termini di cooperazione. Per esempio, EOLO ha continuato a investire in Ricerca&Sviluppo, nonostante la crisi del settore: l’Italia, infatti, ha il costo più basso per giga di tutta Europa e questo non è stato un bene, in quanto ha ridotto gli investimenti sulla Rete, essendo il ritorno dell’investimento lungo. Come noi, tanti altri si sono impegnati in questo. Ma ora serve mettere insieme i pezzi, condividendo. Auspico questo per il futuro».
E a proposito di futuro, con cosa farà rima sostenibilità?
«Con redistribuzione della ricchezza sul territorio, che significa più possibilità per tutti. Il profitto è importante, senza risorse economiche nessuna attività si regge in piedi, ma è fondamentale saper restituire al territorio quanto si ottiene. Per esempio, è da anni che EOLO collabora con il carcere di Bollate: di recente abbiamo assunto un ex carcerato e abbiamo all’attivo delle collaborazioni da remoto con persone che stanno ancora scontando la pena. Inclusione non basta dirla: bisogna farla. E chi basa tutto il proprio successo esclusivamente sul denaro guadagnato, non sarà sostenibile ancora per molto».
Durante la convention del 21 novembre 2023, Paolo Mutinelli, nello speech dal titolo vibrante “Digitalizzazione e inclusione, la sfida del futuro!”, racconterà come i valori e principi di Etica, Professionalità e Formazione di Assium si sposano con la missione di EOLO Spa, che sostiene l’associazione e i progetti di sostenibilità economica e ecologica delle utilities.
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