Assium si schiera dalla parte della corretta informazione, evitando allarmismi e fake news: «La famosa bolletta non raddoppierà, l’energia non sarà staccata a nessuno, il cambiamento sarà quasi naturale. E poi il mercato libero non è una novità», afferma Federico Bevilacqua, Presidente di Assium. Che fornisce anche i consigli utili per effettuare il passaggio in tutta sicurezza
Ci siamo: con l’arrivo del nuovo anno gli italiani dovranno salutare definitivamente il mercato tutelato dell’energia a favore di quello libero. Stando al decreto energia approvato nei giorni scorsi da Palazzo Chigi, sono stati introdotti alcuni cambiamenti che riguardano però l’elettricità. Per la bolletta del gas, la data è rimasta la stessa: dal prossimo 10 gennaio, i clienti domestici non vulnerabili dovranno passare al mercato libero, scegliendo se restare con lo stesso venditore (ma con offerta diversa) o rivolgersi ad altri venditori.
In quanto alla bolletta della luce, per ora la data di scadenza è ancora fissata ad aprile, ma si presume possa slittare di un mese, adeguandosi allo slittamento delle aste, che si sarebbero dovute tenere lo scorso 10 dicembre e che permetteranno di individuare i fornitori del servizio a tutele graduali, che consentirà il passaggio dal mercato tutelato a quello libero in modo graduale, appunto. Arera (Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente), dopo l’asta, stabilirà quindi la nuova data di scadenza per questo passaggio.
Il passaggio al mercato libero è una transizione che riguarda circa 10 milioni di famiglie italiane, già alla ricerca di una guida nella scelta dell’operatore più adeguato. E che si stanno preoccupando per il proprio portafogli: «È comprensibile che i cittadini si chiedano se questo passaggio gioverà o nuocerà loro, anche in virtù delle informazioni fuorvianti che vengono passate sui principali mezzi di comunicazione – commenta il Presidente di Assium Federico Bevilacqua – Ma non vi sono dati a supporto della teoria che questo passaggio sia nocivo per le famiglie, favorendo il caroprezzi. La politica sta generando una polemica sul nulla e intanto, siamo il paese in Europa che continua a pesare di più, in termini di costi energetici, sulle famiglie e sulle imprese. Rispetto a una media del costo degli altri Paesi di circa 90 €/Mwh per quanto riguarda l’elettricità, noi come Italia ci attestiamo sul 33% in più. Vi è un problema sull’approvvigionamento di queste materie prime e come sempre, si sposta l’attenzione sul dito e non sulla luna».
Quindi, gli italiani possono dormire sonni tranquilli? «Vogliamo fare piazza pulita da tutta questa informazione spazzatura: la famosa bolletta non raddoppierà, l’energia non sarà staccata a nessuno, il cambiamento sarà quasi naturale – prosegue Bevilacqua – Vorrei far notare che il mercato libero non è una novità: milioni e milioni di italiani ci sono già, senza avere avuto ricadute insostenibili per la propria economia domestica. E poi vorrei portare all’attenzione l\’esperienza del passaggio fatto dalle microimprese nel 2021: in molti casi hanno anche risparmiato.
Infine, da non sottovalutare il servizio che offriamo noi di Assium: i nostri Utility Manager sono figure professionali tecniche – quindi che masticano la materia tutti i giorni -, competenti e formate sul tema, che sanno monitorare il mercato e leggerlo alla luce delle offerte più vantaggiose per il cliente e non per se stessi, essendo loro consulenti e non venditori di un operatore.
Uno strumento in più è anche l’Attestazione di Affidabilità Assium, ovvero il bollino distintivo dei players che operano nella trasparenza e si qualificano, perciò, come operatori corretti e affidabili. Scegliere tra questi operatori certificati da Assium, significa andare sul sicuro».
I consigli di Assium per il passaggio dal mercato tutelato a quello libero
Abbiamo chiesto ai nostri esperti Assium di fornirci una guida per effettuare il passaggio dal mercato tutelato a quello libero in modo sicuro e affidabile.
Verifica se sei un utente vulnerabile
Per prima cosa, bisogna verificare se si rientra tra i cosiddetti “utenti vulnerabili”.
Chi sono gli utenti vulnerabili?
Ecco le categorie per l’energia elettrica:
1. Condizioni economiche disagiate;
2. Disabilità ai sensi dell’art.3 DL 104/92;
3. Intestatario di età superiore ai 75 anni;
4. Utenza elettrica in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi (come terremoti e alluvioni);
5. Residenza in un\’isola minore interconnessa;
6. Gravi condizioni di salute, tali da richiedere l\’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche alimentate dall\’energia elettrica
Ecco le categorie per il gas:
1. Intestatario di età superiore ai 75 anni;
2. Condizioni economiche disagiate;
3. Utenza gas in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi (come terremoti e alluvioni);
4. Disabilità ai sensi dell’art.3 DL 104/92
Quali sono le voci negoziabili in bolletta, quindi su quali può intervenire la società di vendita?
1. Corrispettivo di vendita della materia energia elettrica / gas naturale legato al consumo
2. Corrispettivi di vendita in quota fissa annua
3. Oneri vari (amministrazione, generali, commercializzazione…) riconducibili al consumo oppure in quota fissa, ma facenti parte obbligatoriamente della materia prima Energia e/o Gas
Quali sono le voci non negoziabili, quindi definite dal regolatorio oppure dallo Stato oppure dalle società di Trasporto/Distribuzione?
1. Dispacciamento, compreso sbilanciamento (art. 40 delibera 111/2006) e capacity market
2. Oneri di sistema
3. Trasporto, distribuzione e gestione del contatore
4. Imposte (accise e IVA)
Altre voci che possono impattare sulla bolletta
Altre partite (p.e. canone RAI, costi per morosità, ratei relativi ad acquisti LED, caldaia…).
Poni attenzione alla sottoscrizione di contratti a prezzo fisso
Dal 1° aprile 2024 (o forse slitterà più avanti, stando all’ultimo aggiornamento di decreto) entrerà in vigore la delibera ARERA del 6 Giugno 2023 n°250/2023/R/com, che permetterà ai fornitori di applicare una penale di recesso anticipato dai contratti di energia elettrica stipulati con clienti domestici o con imprese che occupano fino a 50 dipendenti, a tempo indeterminato e a termine, e che abbiano registrato un fatturato o un totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro. Quindi dal 2024 tutti i contratti sottoscritti in bassa tensione, compresi i domestici con offerta a prezzo fisso, potranno avere un obbligo di preavviso per tutta la durata dell’offerta stessa. Se non rispettato, si potrebbe incorrere nella penale per recesso anticipato.
Presta attenzione ai costi fissi da sostenere
Ogni offerta è contraddistinta da corrispettivi che corrispondono a: la cifra decisa e comunicata dal regolatorio ARERA, più le imposte decise dallo Stato, più i costi che derivano dalla trattativa fra l’utente e la società di vendita. Questi costi sono riferiti al consumo al kWh o al smc (standard metro cubo) e ai costi commerciali fissi annui. Quindi va sempre controllato in bolletta il costo annuo fisso da sostenere e successivamente il costo variabile che è legato al consumo. A titolo di esempio la tutela domestica oggi prevede costi fissi annui di circa 70 € mentre nel mercato libero si trovano soluzioni fra i 40 € e i 180 €.
Utilizza il portale delle offerte ARERA
Utilizza il portale ARERA per confrontare le migliori offerte sul mercato.
Mai concludere contratti al telefono o senza averli prima visionati accuratamente
Prima di sottoscrivere qualsiasi contratto, va prima letto accuratamente: quindi evitate di concludere contratti al telefono senza farvi inviare copia delle condizioni generali di fornitura e dell’offerta a cui aderire.
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