La stagione invernale 2022 si è conclusa e il minimo comune denominatore per le imprese e le famiglie è rappresentato dall’aumento degli importi della bolletta.
I rincari dei costi delle materie prime e relativo trasporto, unito ai problemi di fornitura come conseguenza del conflitto Russia-Ucraina, sono stati e sono tuttora argomento di accesa discussione.
Il governo italiano è intervenuto sull’emergenza dei rincari con il decreto energie n.21 del 21 marzo 2022 che prevede sostegni a imprese e famiglie per far fronte ai costi energetici. Il pagamento delle bollette, seppur diluito o ridotto, rimane un budget mensile importante e pertanto abbiamo pensato ad un vademecum pratico che possa aiutare chiunque a comprendere la lettura, le vari voci presenti in bolletta bolletta, al fine aumentare la consapevolezza dei consumi e valutare azioni di miglioramento: cambiare fornitori o attivarsi in nuove routine di risparmio.
Siamo partiti dalla bolletta del gas, da qualche settimana al centro delle discussioni, al bar come in Parlamento.
I fattori che hanno portato a questa popolarità li abbiamo analizzati in un articolo di qualche giorno fa e successivamente Davide Bussini, membro del consiglio direttivo di Assium, ci ha aiutato a fare chiarezza sugli scenari energetici che attendono l’Italia nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Ma quali sono le voci, e i costi, che compongono la cifra finale impressa alla fine di ogni bolletta del Gas? La lettura del documento di fornitura di gas per aziende e abitazioni private è decisamente complessa poiché molto particolareggiata.
Le voci che vanno a comporre il prezzo totale sono molto dettagliate. Nel mercato di tutela vengono fissate ogni tre mesi dall’autorità, mentre nel mercato libero la spesa può variare a seconda delle condizioni economiche proposte dai fornitori.
Le voci di spesa sono sostanzialmente quattro. Quella principale che va a coprire circa il 60.5% del costo finale è la spesa per la materia, ovvero il gas naturale. Questa voce, però, si suddivide in tante componenti di approvvigionamento del gas naturale nei mercati all’ingrosso:
- Componente costo materia prima gas (CMEM).
- Componente della copertura rischi commerciali (CCR).
- Componente di commercializzazione al dettaglio (QVD).
- Componenti degli oneri di gradualità (GRAD).
- Componente degli oneri di rinegoziazione (CPR).
Nel mercato di tutela queste voci di costo sono aggiornate trimestralmente dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) Nel mercato libero è invece il venditore a stabilire i costi e gli eventuali sconti e promozioni.
Le altre tre voci di spesa sono:
- La spesa per il trasporto e la gestione del contatore, comprende gli importi fatturati per tutte le attività che permettono la distribuzione e il trasporto del gas naturale ai clienti finali.
- La spesa per oneri di sistema, comprendente tutte le quote destinate agli interventi a favore dello sviluppo della rete, gli incentivi per le fonti rinnovabili e il bonus gas.
- Le imposte stabilite dallo Stato: accisa, addizionale regionale e IVA.
In termini percentuali le imposte incidono per circa il 22.6% del totale, le spese di trasporto e gestione per il 15.4% e il restante va alla voce oneri di sistema.
Ci sono due modi per ridurre il costo totale della bolletta. Uno è chiaramente quello di ridurre i consumi quando è possibile e l’altro scegliere il fornitore più adatto alle proprie esigenze, lavorative e private.
In entrambi i casi affidarsi all’esperienza e professionalità di un utility manager certificato può fare la differenza tra una buona e una cattiva scelta.
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