Assium – Associazione Italiana Utility Manager

RBM Event: come l’Utility Manager può giovare al Facility management?

RBM event Assium

In questi tempi di “pandemia energetica”, come può un Utility Manager affiancarsi al Facility Manager e all’Energy Manager e supportare le imprese operanti nel settore retail, attivando una gestione delle utenze funzionale ed efficace in un’ottica di risparmio? Lo ha spiegato bene il nostro Presidente Federico Bevilacqua durante l’RBM Event

Giovedì 27 ottobre presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano si è svolta la seconda edizione di RBM Event, il primo convegno in Italia dedicato esclusivamente al mondo del Retail Building Management. Un’occasione per connettere aziende, persone e associazioni stimolando il confronto multidisciplinare necessario a cogliere le novità, le innovazioni del settore, le nuove opportunità di business.  

La giornata si è svolta con l’obiettivo di raccontare le esigenze tecniche e le novità del settore attraverso tavole rotonde e interventi dedicati agli aspetti tecnici del building. Su questi argomenti i professionisti del settore sono stati chiamati a confrontarsi sull’ideazione, la progettualità, la costruzione e la gestione degli edifici retail. 

Proprio in quest’ambito, è intervenuto anche il Presidente di Assium Federico Bevilacqua durante  il seminario incentrato sul Facility Management, tenuto dall’architetto Silvano Curcio. Bevilacqua ha presentato la mission di Assium, l’associazione di categoria che rappresenta gli Utility Manager certificati e che in poco più di due anni ha “rivoluzionato” il mondo della gestione delle utenze. 

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Federico Bevilacqua, Presidente di Assium, durante il suo intervento all\’RBM Event

«Oggi la gestione dei contratti di utenza, e soprattutto di quelli energetici, è al centro dell’attenzione. Posso ben dire quindi che il nostro non è un business, ma una mission – spiega Bevilacqua – La nostra Associazione nasce ufficialmente il 16 aprile del 2020, in concomitanza con la pubblicazione della norma UNI 11782, che riconosce e certifica la professione di Utility Manager. 

Ma il dialogo con le istituzioni è partito ben prima, già nel 2017, quando rivolgemmo a UNI una domanda, forse provocatoria: come è possibile che la gestione delle bollette – le quali, ricordiamolo, sono soldi che famiglie e aziende sono tenute a pagare per vivere e lavorare, quindi investimenti in beni di prima necessità – sia affidata totalmente al caso, ovvero a persone senza competenze verificate, e che quindi oggigiorno non godono di una grande reputazione? Noi partivamo da una certezza: che in Italia esistevano già professionisti preparati che però non venivano riconosciuti come tali. Per questo, si è costituita Assium: per creare una figura professionale che abbia un segno distintivo affinché gli utenti possano riconoscere la qualità e la competenza nel mercato della gestione delle utenze».  

L’Utility Manager, infatti, è un professionista che ha abilità, conoscenze e competenze certificate nel mondo dell’energia e della telefonia. «Quando abbiamo scritto la norma UNI 11782 abbiamo colloquiato con coloro che si occupavano di facility management ed energy management, perché non dovevano esserci sovrapposizioni, ma complementarietà. Il nostro Utility Manager non vuole sostituirsi a nessuno, ma essere d’aiuto e supporto», aggiunge Bevilacqua.

A distanza di quasi tre anni dalla pubblicazione della norma, i numeri espressi sono sensazionali: «Sono molti i professionisti certificati secondo la norma, operativi nel settore – commenta Bevilacqua – Professionisti che si prendono la responsabilità di ciò che dicono e fanno. Essere iscritti a un’associazione di categoria come la nostra significa essere presenti nel registro di Accredia, e subire la radiazione dallo stesso registro in presenza di comportamenti illeciti o malevoli. 

La certificazione e l’iscrizione al Registro sono ancora su base volontaria e questo rende ancora più incredibili i numeri raggiunti finora. Mi fa piacere però accennare ai tavoli politici già aperti, uno di questi con il questore Gaetano Nastri, proprio per arrivare a un disegno di legge che definisca  l’obbligatorietà della certificazione, perché questo è un mestiere ed è la missione per la quale è nata Assium». 

Attenzione, però: ottenere la certificazione di Utility Manager non significa essere obbligati a fare per forza quello di mestiere: «Tra gli Utility Manager certificati, vi sono tantissimi professionisti che già lavorano come consulenti d’azienda e accanto al titolo di energy manager o facility manager hanno interesse a completare le proprie competenze», spiega Bevilacqua.

Insomma, avere accanto un Utility Manager certificato è un aiuto in più per le famiglie, ma soprattutto anche per le aziende per gestire al meglio i budget a disposizione e provare a fare impresa in questi tempi duri per l’economia: «Tengo a precisare che l’Utility Manager di sicuro non risolve il carobollette, ma sicuramente avere un professionista accanto preparato sull’argomento può aiutare imprese e famiglie a risparmiare e ad affrontare meglio questa crisi energetica, quantomeno sentendosi più al sicuro».

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